L’amore è questione di fortuna. (Dedicata a tutti quelli che fortunati non nacquero)

amore-perduto-tristezza-poesieAlla soglia (a dir la verità, ancora piuttosto lontana) dei 33 anni, e qualche storia importante alle spalle, sono giunta ad una conclusione: l’amore è questione di fortuna. Dite che mi sbagli!? E allora guardatevi intorno, oppure pensate alle vostre amiche, o ai vostri amici: ci sono quelli che al primo incontro è stato subito amore, quelli che, dopo qualche storia andata in fumo, hanno finalmente trovato l’Amore, e quelli che invece, niente, non se li pia nessuno (o non trovano nessuno alla loro altezza, che è più bello!).
E non è questione di bellezza, intelligenza, soldi o simpatia. Molti di quelli che conosco io, felici e innamorati, magari so’ pure bruttini…! Non credo centri nulla neanche la tipologia di uomini incontrati. A parte quelle che scelgono soltanto uomini sposati – che coi tempi che corrono non affronterebbero un divorzio manco fosse gratis, perchè comunque l’affitto di una nuova casa te tocca pagallo – o criminali, per quanto mi riguarda ho sempre scelto uomini (all’apparenza) normali. Anzi, vi dirò di più, erano talmente tanto normali che la stragrande maggioranza di loro – dal cinemino a 14 anni in su – importanti o non (e voglio calcolare persino quelli visti il tempo di un bacio a stampo), allo stato attuale hanno almeno un pargolo e/o una fede all’anulare. Dice: e allora il problema sei tu. Può darsi, ma non credo sia manco questo.

Perchè, ve lo assicuro, io le ho provate tutte. Ho fatto la donna forte e quella zerbino, sono stata comprensiva, ma anche no. Ho dato il pilotto, ma ho anche vissuto e lasciato vivere. Ho urlato, picchiato (sì, anche! A graffi.) – e no, a picchiare non mi son mai fatta picchiare (o semplicemente non ho mai scelto uomini che potessero arrivare a tal punto!) – ho lasciato e sono stata lasciata. Ho fatto la donna in carriera e la casalinga. Ho provato tutto e il contrario di tutto anche con la stessa persona (così, giusto per disorientarlo un po’…! :-)). Ho lasciato andar via uomini al primo accenno di “Voglio star s…”, mentre ad altri sono rimasta aggrappata alle…gambe per mesi, ho pianto e fatto piangere, ma non è cambiato nulla. Alla somma dei fatti sono sempre qui, a parlare da sola come una matta! 🙂

Piuttosto credo che la stabilità in amore sia scritta nel nostro Dna. Come il colore degli occhi, la forma del viso, o la propensione alla bontà o all’intolleranza (la mia!). Un colpo di fortuna che non si spiega, semplicemente perchè una ragione non c’è. E quindi, va da sè che l’amore non è manco un merito (o un demerito…ok, vabbè, forse in alcuni particolari casi, un demerito lo è, ). Perchè una laurea è un merito, un buon lavoro è un merito, un figlio ben educato è un merito. Ma l’amore no, l’amore è una botta de c…hapet e basta!

Amore che, sia chiaro, non vuol dire necessariamente “felicità”. Ci sono persone in coppia che, anzichè sentirsi realizzate, hanno semplicemente smesso di cercare, o di lottare, persone che forse avrebbero voluto di più, ma che alla fine “non è poi tanto male” quello che hanno. Persone che, sotto qualunque luce le si guardi, comunque il destino  – o il Dna di cui sopra – non ha voluto sole lungo la strada della loro vita, costrette ad avvitare il sifone della lavatrice da sole, o a pitturarsi le pareti di casa…
Ma io per questo, grazie a dio, ho ancora il mio papà! 🙂

Per il resto, aspetto.

6 pensieri su “L’amore è questione di fortuna. (Dedicata a tutti quelli che fortunati non nacquero)

  1. Ciao, io sono un uomo, perciò ti parlo al maschile. Devo darti ragione: trovare l’anima gemella è solo una questione di fortuna o di destino o dna, come vuoi chiamarlo. Pure io le ho provate tutte: fare il prezioso, darmi una smossa e farmi avanti (ho smesso di contare tutti i tentativi, alla lunga demoralizza), ho fatto palestra, volontariato, mi ero persino iscritto ad un’agenzia matrimoniale e a un club per single per conoscere ragazze, ma ho solo speso soldi per niente. Ho provato pure le chat e i social, ma niente di niente. Le persone se vedono che sei single da troppo tempo (io di anni ne ho 43 anni ma ti assicuro che ne dimostro di meno), ti prendono in giro e ti emarginano. Da qualche tempo non ho più voglia, né di uscire per andare alla ricerca, né di fare qualsiasi altra cosa per cambiare le cose. Sono arrivato alla conclusione che più si forzano queste cose, manco arrivano. Penso di avere tutto dalla vita, a parte l’amore: ho un lavoro sicuro con un buon stipendio, che di questi tempi è una fortuna averlo, i soldi per me non sono un problema perché ho sempre lavorato e risparmiato, mi piace leggere, scrivere, mi hanno pubblicato dei libri per bambini e amo pure suonare la chitarra classica. A questo punto se il destino lo vorrà, troverò pure l’anima gemella, altrimenti, piuttosto che andarmi a impelagare e rovinarmi l’esistenza con una persona che mi voglia solo per tornaconto personale e trattarmi male, preferisco il vecchio detto: “Meglio soli che male accompagnati”. Chissà, Lucrezia, magari, mentre io sto scrivendo, tu sei già felicemente sposata o in coppia. Te lo auguro di cuore. Un abbraccio 🙂

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    • Meglio soli che male accompagnati è una verità assoluta! Che poi ci sono solitudini e solitudine. Io ho vissuto storie in cui mi sentivo così sola, ma così sola, pur essendo in coppia…come non mi sono mai sentita da single. La singlitudine,se ben sfruttata, è uno stato di grazia!

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      • Ciao Lucrezia, approvo tutto quello che hai detto. Come in tutte le cose, ci sono i pro e i contro. Preferisco guardare con positività i pro e lasciar perdere i contro, non ne vale la pena. Io non mi metterò mai insieme ad una persona solo per far vedere che anch’io sono in coppia, così che gli altri possano dire:” Finalmente, anche tu hai trovato una donna. Era ora!” Che si facciano gli affari loro, che di problemi ne hanno anche troppi e non li invidio per nulla.

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  2. Ciao Lucrezia, sono alle soglie dei trenta e non posso che darti ragione, l’amore non è meritocratico, è questione di fortuna. Credo però che la situazione di uomini e donne sia diversa: le donne prima o poi lo trovano qualcuno, gli uomini no. Perché? Ho appurato che le donne sono tendenzialmente più schizzinose degli uomini. La donna chiede giustamente di essere apprezzata per ciò che è ma in un uomo cerca la perfezione, quando in realtà la perfezione non esiste, sia tanto nell’universo femminile quanto in quello maschile. L’estetica sembra avere un’importanza tutt’altro che trascurabile: l’estetica conta più dell’intelligenza, qualità ricercata a parole ma che fattualmente vale meno del due di picche. Lo stesso dicasi per la sensibilità. La maggior parte delle donne – indipendentemente dall’estrazione sociale, economica o culturale – nel valutare gli uomini fanno l’equazione “bello = buono”, come se l’aspetto esteriore fosse una proiezione della dimensione psichica: un equazione fallace, perché non sempre “bello” e anche “buono”. Non sto facendo l’elogio della bruttezza e neanche della “bellezza interiore”, magra consolazione per chi non ha una estetica ma vuole dimostrare di avere valore comunque. Verso il “bello” si è predisposti benevolmente. Se uno è “bello” (cioè fisicamente simmetrico), è interessante anche se parla di storia e filosofia (la cultura è un “ornamento” ma, alla fine, annoia), è simpatico anche se fa battute che farebbero pietà ai maiali. Se il bello è “bastardo”, di lui non si dirà che è tale ma che ha carattere. Lo so, storicamente anche gli uomini valutavano le donne in base all’estetica, oggi però la situazione è cambiata: in giro vedo coppie in cui o lui e lei si equivalgono oppure lui è sempre più bello di lei, mai il contrario. Chi è “diversamente bello”, cioè non brutto ma senz’altro poco appariscente, non ha alcuna chance, neanche se fa i salti mortali: sarà sempre e solo considerato un “amico”. Concludendo, non solo l’amore non è meritocratico ma è lusso riservato a chi ha un’estetica, l’etica è qualcosa si superfluo e se c’è non fa alcuna differenza, il che rende l’amore doppiamente “non meritocratico”. Buona vita!

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