Il bello di avere trent’anni.

Ok, lo ammetto: il post pubblicato ieri  sui trentenni e le loro (nostre) difficoltà era piuttosto malinconico. Reale, per carità, ma un po’ tristoloso.  Perchè in effetti, a pensarci bene ( e i vostri commenti mi hanno illuminata), avere 30 anni  – ma anche trentuno, trentadue, trentatrè, trentaquattro,  trentacinque, trentasei…(poi fermamose perchè state già nei quaranta…!) – ha i suoi vantaggi. Siamo in un’età di mezzo, possiamo quindi assumere comportamenti da venticinquenne senza essere biasimati, ma quando ci fa comodo possiamo poi rivendicare i nostri diritti di adulto. Non esattamente un atteggiamento maturo, è vero, ma…

I trent(a)enni di Oriana Fallaci.

«Io mi diverto ad avere trent’anni, io me li bevo come un liquore i trent’anni: non li appassisco in una precoce vecchiaia ciclostilata su carta carbone. Ascoltami, Cernam, White, Bean, Armstrong, Gordon, Chaffee: sono stupendi i trent’anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatré, i trentaquattro, i trentacinque! Sono stupendi perché sono liberi, ribelli, fuorilegge, perchè è finita l’angoscia dell’attesa, non è incominciata la malinconia del declino, perché siamo lucidi, finalmente, a trent’anni! Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti. Se siamo atei, siamo atei convinti. Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna. E non temiamo le…