Vi stupirò: il “se” (non ipotetico) seguito dal condizionale esiste!!!

amorecongiuntivoCi sono errori grammaticali che mi fanno sanguinare le orecchie. Come il gesso sulla lavagna, la forchetta sul piatto, i denti che stridono. E una di queste è il SE IPOTETICO della possibilità di II tipo seguito dal CONDIZIONALE, anzichè  – come grammatica vuole – dal CONGIUNTIVO. “Se potrei, lo farei”!! NO, santiddiobenedetto, NOSi dice “Se potessi lo farei”!!!! Un errore del genere è sinonimo di ignoranza, nera, cruda, sanguinaria. E riguarda quindi, spesso e volentieri, gli strati più bassi della scolarità. Ma non è detto. Mi è infatti capitato di sentirlo pronunciare anche da qualche colletto incravattato e laureato. Ma tant’è!! Quel che invece in pochi, pochissimi, conoscono è il SE non ipotetico, che va quindi con il CONDIZIONALE…! Esatto, esiste, ma è roba da veri intenditori!!! Indi per cui, miei cari ignorantelli, smettetela di correggere chi, al contrario vostro, lo conosce!!! Quante volte mi sono sentita dire, con tanto di occhi sgranati e la mente che pensa “Vuoi tanto fa’ la figa, ma sei ignorante. E ci fai pure la giornalista?!”: ” Se lo farebbe??!!, Ma si dice SE lo FACESSE!!!”. Eh, no, santapacemiseriaccia. Se non sapete tacete, piuttosto. Perchè ricordate: è meglio sembrar stupidi, che aprire bocca e togliere qualsiasi dubbio… Se un bel giorno doveste trovarvi infatti a tu per tu con una proposizione dubitativa, semplice e disgiuntiva, o con un’interrogativa indiretta sappiate che dovrete necessariamente pronunciare il CONDIZIONALE. Che paroloni, eh?! E’ più facile di quanto crediate. Facciamo un esempio concreto: Vi siete mai chiesti “chissà se lo farebbe…?”, sottintendendo “se gli venisse proposto”. ? Oppure: “Domandagli se accetterebbe o no (sottinteso: qualora glielo proponessimo). “Vedi se potrebbe aiutarmi”.  O ancora: “Non so se sarei capace di mentire (qualora mi trovassi in quella situazione)”. Incastrati in quelle quattro regolette che vi hanno insegnato alle elementari, non avrete mica detto: “Chissà se lo facesse qualora glielo proponessimo??!”, oppure, “Domandagli se accettasse…”???!! No, ve prego, diteme de no!!! Con l’augurio di essere stata chiara ed esaustiva, spero di aver posto fine, una volta per tutte, a quelle espressioni di meraviglia di voi ignorantelli, che forse saprete pure far di calcolo, ma restate convinti che il congiuntivo sia una malattia degli occhi!!! Che nel dubbio usate sempre. Anche dove non va.

220 pensieri su “Vi stupirò: il “se” (non ipotetico) seguito dal condizionale esiste!!!

  1. Ti volevo chiedere se sia giusta la frase: “Allora ci dobbiamo chiedere: se il pil non è al 2% come potrebbe esserci questa conclamata occupazione?”

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    • sì, è esatta, è un’interrogativa diretta, stai ponendo una domanda. Io magari ci metterei una bella virgola tra il 2% e il come…

      Allora ci dobbiamo chiedere: se il pil non è al 2%, come potrebbe esserci questa conclamata occupazione?

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  2. Non vorrei sbagliarmi ma utilizzare ”anche se” col condizionale nemmeno dovrebbe essere errore.
    Per esempio: anche se vorrei vedere i miei amici,non ho voglia di uscire.
    Cioè la frase suona liscio e lo so ma volevo una spiegazione approfondita cioè ”anche se” col condizionale ci sta bene perchè?

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  3. Ciao Lucrezia!
    Nella frase: “Se vi piacesse/piacerebbe essere presenti, mandatemi una mail”, qual è il modo corretto da utilizzare, congiuntivo o condizionale? Io ho risposto che è ammesso anche il condizionale, poiché non si tratta di periodo ipotetico tout court (e infatti è periodo ipotetico misto, nell’apodosi troviamo un indicativo presente, quando invece, qualora avessimo utilizzato il congiuntivo imperfetto nella protasi “se vi piacesse..”, avremmo dovuto inserire il condizionale presente nell’apodosi “mandereste”), ma di un’interrogativa indiretta impropria che ammette il condizionale dubitativo – in altre parole sarebbe: “non so se vi piacerebbe essere presenti o no, nel caso scrivetemi una mail”.

    Sono stata immediatamente linciata. E dire che amo la lingua italiana, sono un’attenta e scrupolosa osservatrice degli scempi che vengono giornalmente perpetrati ai suoi danni e mi batto per la preservazione della “specie” – così da evitare che coloro che parlano l’Italiano correttamente si estinguano come i Panda in Cina. A te il verdetto: sono un’ignorante di prima categoria (e dunque le mie battaglie perdono di credibilità)?
    Grazie!

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    • Sono d’accordo con te, può essere un’interrogativa indiretta: (mi chiedo e vi chiedo) se vi piacerebbe, (in questo caso) mandatemi una mail.
      E’ sempre questione di sfumature. Perché certo vale anche il congiuntivo, (senza necessariamente il condizionale nell’apodosi);
      Immaginiamo, per esempio, un discorso tra due persone:
      “Oh, fai come vuoi…se poi ti piacesse, fammi sapere!!”.

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      • Ciao Lucrezia, volevo chiederti se è corretta la seguente frase: “Volevo chiederti se mi potresti passare il bicchiere”. Ovviamente vorrei anche la spiegazione.
        Grazie

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      • Sì è corretta. È un’interrogativa indiretta, è come se ti chiedessi (con una domanda, in maniera diretta): “Potresti passarmi il bicchiere?”.
        L’interrogativa indiretta è una domanda posta senza punto interrogativo, indiretta appunto.
        Quel “SE mi potresti” non è un se ipotetico, non sto ponendo alcuna ipotesi.
        Sarebbe ipotetico nel caso in cui dicessi: “ se tu mi potessi passare il bicchiere io eviterei di alzarmi. Puoi passarmelo?”.

        Più chiaro?

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      • Non riuscivo a risponderti sotto la tua spiegazione, in cui vedevo solo la scritta “mi piace”.
        Comunque, si, avevo intuito si trattasse di interrogativa indiretta, ma volevo capire se avevo capito, scusando il gioco di parole.
        È importante conoscere queste regole, perchè nei concorsi pubblici, soprattutto quelli più ambiti, certi errori non si perdonano.
        Ti ringrazio.

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      • In realtà no. Non è una interrogativa indiretta, bensì una proposizione ellittica con verbo e congiunzione sottintesi. La frase elisa è: se dite/pensate che vi piacerebbe, allora…
        Un uso molto popolare ma non errato, laddove viene eliminato il dite che e rimane solo il se più condizionale.

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    • Anche a me”sanguinano le orecchie quando dicono ‘se potrei”,sarà anche che a mia madre la cosa mi ricordo dava un fastidio già da quando ero all elementari,ma non avevo mai pensato al se ipotetico, grazie mille”stela”per avermici fatto pensare!

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    • Si può dire, se+indicativo fanno parte del periodo ipotetico della realtà, 1^tipo: “se avevo detto no, perché lo avete fatto lo stesso?”.

      Per dire invece: “se avevi detto si, lui l’avrebbe fatto” – quindi con il condizionale nell’apodosi- è assai più gradevole per le nostre orecchie dire: “se avessi detto sì, lui lo avrebbe fatto”.

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  4. Ciao Lucrezia….
    Si puo dire “a prescindere se l’avrebbe aiutato o meno cmq avrei reagito così ? ? ?
    La frase si puo vedere come interrogativa indiretta tipo “non so l’avrebbe aiutato o meno ma cmq sarebbe andata, avrei reagito così .”

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  5. Desidero una risposta privata da mandare alla mia e- mail riguardo un quesito su una frase.
    La frase è questa: Se anche gli emigrati italiani di un tempo, sarebbero stati aiutati in casa loro , ben pochi sarebbero emigrati.Voglio sapere se è corretta o scorretta.Grazie

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      • Una domanda di chiarimento. Ho l’impressione che le due frasi abbiano significati un po’ diversi. La prima: “Decisi di farlo, perchè è vero che le persone sarebbero state poche, ma mi avrebbero sempre ricordato…” (al momento della decisione ero certo che le persone sarebbero state poche). La seconda: “Non sapevo quante persone sarebbero venute. Ma anche se fossero state poche, mi avrebbero ricordato…” (al momento della decisione non sapevo quante persone sarebbero venute). L’uso del condizionale nella prima frase (“anche se le persone sarebbero state poche, mi avrebbero…”)”) è corretto o è un errore? E potrei avere la spiegazione grammaticale della risposta? Lo so, posso sembrare di una pignoleria rivoltante, ma ho sempre cercato di parlare un buon italiano e, da quando mio padre ha il badante straniero (e lui sì, pignolo!), sono spesso interpellata per spiegazioni grammaticali anche complicate!

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      • Ho una buona notizia (per te e per il badante!): l’uso è corretto. La spiegazione grammaticale è la seguente: Tu stai riferendo ORA un pensiero di un tempo indefinito, un tempo però passato rispetto ad ORA, ma in cui eri proiettata al futuro (mi avrebbero ricordata, da lì in poi), e il condizionale può avere anche questo senso, di proiezione al futuro. Poi cì il motivo che poni tu: nel momento in cui parlavo sapevo già che le persone – che di lì a poco sarebbero venute (ecco di nuovo la proiezione al futuro) – erano poche. Non c’è incertezza. E a differenza di quanto si pensi, il modo dell’incertezza è il congiuntivo, non il condizionale.

        Spero di essere stata chiara!

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  6. Buongiorno, mi potrebbe spiegare l’uso corretto del condizionale in questa frase e se non fosse corretto “sarebbero” il motivo? Grazie per l’eventuale risposta. Questo è ciò che ho scritto e che qualcuno ha contestato.” Se questi sarebbero i capaci… grazie ma anche no” dicendomi che avrei dovuto scrivere ” se questi sono i capaci…” oppure “e questi sarebbero i capaci…”

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    • Di primo acchito ti avrei detto è errato, ma ora rileggendo bene la tua frase, per quanto sia un po’ cacofonica, è effettivamente un’interrogativa indiretta perché è come se tu ti chiedessi “e sarebbero questi i capaci?”. Quindi ti dico, no non è errato, ma è cacofonico e facilmente fraintendibile, quindi meglio attenersi al semplice: “se questi sono i capaci (pensa gli altri)…”, oppure “e questi sarebbero i capaci?!”.

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  7. Buongiorno, mi sono ritrovata qui su questo articolo dopo due giorni di ricerche online perché mi è capitato di dire ” Vorrei vedere se manderebbe giù una cosa così” e mi sono sentita prendere in giro dicendomi di investire in qualche corso di grammatica, continuando a sostenere che si dice “Vorrei vedere se mandasse giù una cosa così. Convinta della mia idea abbiamo sentito altre persone (anche una maestra di italiano) che sostenevano quasi indignati la sua di frase. Potrei avere una tua opinione??
    Grazie mille.

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    • Benvenuta! Allora di primo acchito potrebbe suonar male, é cacofonica, ma è una bella interrogativa indiretta.
      É come dire: vorrei proprio vederlo, manderebbe giù una così?
      Quel se non è ipotetico, non sto dicendo: vorrei vedere (cosa succederebbe) se mandasse giù una così. Bensì: parla parla, ma vorrei vedere se poi all’atto pratico avrebbe il coraggio di mandare giù una così, se poi all’atto pratico manderebbe giù una così.
      Quella col “se” Non è un’apodosi.

      Quindi sì la tua frase è esatta.
      E sono terrorizzata da certe maestre elementari, purtroppo la grammatica italiana è talmente piena di regole che soffermarsi solo su quelle due o tre più “famose” è davvero uno spreco.

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    • Dipende dal contesto. Se dico: mi chiedo se potrebbero venire le insegnanti in gita con noi, è un conto, è corretto. Se dico: se potessero venire le insegnanti sarebbe molto meglio, ci va il congiuntivo, quindi il condizionale è errato!!

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  8. Tutto è successo alla manifestazione di fine anno nella scuola di mio figlio. Alla fine della recita, i bambini di quinta hanno voluto fare una sorpresa alle maestre.Mio figlio ha preso il microfono e ha detto:”Se potrebbero venire le maestre…cioè ha invitato le sue insegnanti. Dal pubblico sono arrivati commenti.. congiuntivo! Io non sono d’accordo…per me doveva dire:”Se possono venire… e non se potessero venire…Spero di essere stata chiara.Grazie

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    • Allora, con “se potessero venire le maestre”, ma anche con “se possono venire le insegnanti” abbiamo un bel periodo ipotetico.
      In entrambi i casi abbiamo una frase subordinata che pone una premessa: se potessero venire…cui fa di solito seguito una conseguenza (potremmo ringraziarle).
      L’uso del congiuntivo suona meglio, è più giusto grammaticalmente, è un uso più volto della lingua.
      Ciò non toglie che esiste comunque il periodo ipotetico di primo tipo che consente l’uso dell’indicativo: “se pulisci la stanza, potrai uscire”. O ancora meglio, “se pulirai la stanza, potrai uscire”.

      Detto questo, La frase pronunciata invece da tuo figlio è sbagliata.
      Con il periodo ipotetico il condizionale non va MAI nella frase dove sta il SE, la protasi, che pone la premessa(“se tu fossi bello”, e non se tu saresti bello), mentre va nell’apodosi, (io sarei gelosa), che ha in se’ la conseguenza della premessa posta nella prima frase.

      È più chiaro?

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  9. Allora facciamo un esempio: c’è un presentatore che dice:”Se possono venire sul palco i vincitori per la premiazione” è sbagliata? Oppure se potrebbero venire i vincitori per la premiazione…anche questa è sbagliata?Si dovrebbe dire:” Se potessero venire sul palco i vincitori…

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    • La prima è esatta, semplice senza arzigogoli grammaticali, ma è esatta perché stai esprimendo un dato possibile: sei su un palco, i vincitori sono in quella stanza, dotati di gambe e quindi possono effettivamente salire su un palco.
      Se invece fossi stata su un palco, con i vincitori in collegamento Skype dall’America , quindi non presenti, sarebbe stato più esatto dire: “se i vincitori avessero potuto salire sul palco, (ma non possono perché non ci sono), si sarebbero potuti render conto che sul palco c’è un buco (È un esempio)
      La seconda é sbagliata, sbagliatissima! Anche se stai chiedendo un permesso, una cosa di cui non sei sicura – e spesso è per questo che si sbaglia buttando lì un condizionale anziché un congiuntivo, perché il condizionale dà idea di essere il verbo dell’incertezza- DEVI usare un congiuntivo, o comunque NON DEVI utilizzare un condizionale.
      Il condizionale va dopo: se i vincitori POTESSERO (congiuntivo) sul palco, ci FAREBBERO (condizionale) un gran favore!!

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  10. Ok, Riepilogo
    Mio figlio poteva dire:
    1. Se possono venire le maestre sul palco perché dobbiamo ringraziarle.
    2. Se potessero venire le maestre sul palco così potremmo ringraziarle.
    Comunque GRAZIE

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    • Ciao! È un periodo ipotetico, esprime una possibilità, quindi devi utilizzare il congiuntivo: se fosse stato in orario, SAREI POTUTO andare a piedi.
      Non solo, ti faccio un altro appunto: Per la consecutio temporum, ovvero a concordanza dei tempi, si dice:
      se fosse stato in orario, sarei potuto.
      Se fosse in orario, potrei.

      🙂

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  11. Ciao, ho un dubbi atroce. E’ giusto dire “figurati se non avresti pianto!!” descrivendo la non sorpresa nel vedere una persona che si è appena commossa. Grazie mille per la tua risposta. Elisa

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  12. Ciao Lucrezia!!! Anche se cerco di prestare sempre molta attenzione a quello che pronuncio e/o scrivo,spesso vengo travolta da dubbi atroci. Mi sapresti dire se è giusta questa frase: ” se trovassi qualcuno che potrebbe essere interessato alla cosa te lo direi immediatamente…”

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    • Mh, oddio. E se dicessi: se trovassi qualcuno interessato alla cosa te lo direi immediatamente??!
      Perché complicarsi la vita quando abbiamo alternative?
      A parte gli scherzi, si è giusta. Cacofonica, ma giusta.

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  13. Buonasera, spesso anche a me vengono molti dubbi quando parlo o scrivo. Vorrei sapere se la se guente frase è corretta: “Stavo guardando da giorni il sito per vedere se avrebbero annunciato qualcosa”
    A mio parere con “se avessero annunciato qualcosa” esprime un altro concetto, un’azione già conclusa.

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    • Esatto. Si, la frase è giusta. La prima è un’interrogativa indiretta: guardavo per sapere (e mi chiedevo): hanno annunciato qualcosa? E mi chiedevo se di li a poco avrebbero annunciato qualcosa (azione proiettata nel futuro).
      Nel secondo caso, mi chiedevo (nei giorni precedenti) se avessero pubblicato qualcosa (azione proiettata nel passato).

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  14. Numero uno siete brave/i in grammatica non lo metto in dubbio e di buona analisi di ciò che post dictum. Ma credo che ci sia troppo astio dietro le vostre correzzioni, la semplice regoletta del se piu congiuntivo e qualche eccezione penso salvo condizioni estreme la si conosca tutti e non credo sia il nocciolo del problema e sono sicuro che anche il povero presentatore TV o chicchessia la conosca bene ma la realtà è che niuno di noi non li ha già commessi e anche se hyper discussi e pur percepiti come cacofonici da certi parlanti rimangono a mio parere normali è talvolta legittimi frutto di una realtà linguistica disparata e molto più potente dell’italiano in se stesso che resta una lingua subordinata se bene tanto bella, adattata, secondaria imposta, all’esigenza del latinorum regionale che è di più forte realtà e che più si adatta alle esigenze linguistiche del parlante natio di cotali zone specifiche giografiche. Se Sarei più contento?Ma Pero a me mi facesse di più piacere né, non ancora smetteste di criticarvene il volgare degno di portare il nome di ITALIANO perché questa è la vera realtà linguistica in Italia e se proprio dovessi puntare il dito lo farei contro la scuola e gli insegnanti d’italiano che pensano a finire il loro stupido “programma” al posto di impartire quelle che sono le vere esigenze grammaticali o gli usi della nostra lingua e sapete di cosa sono fondamentalmente convinto e che ogni regione dovrebbe studiare l’italiano come seconda lingua ed avere dei testi grammaticali scritti ad-hoc mirati a correggere quelli che sono i fondamentali errori che tale natio parlante sarebbe portato a fare nello specifico un po come si fa per le lingue straniere dopo tutto ex grammatica francese per italiani parallelamente ci protrebbe essere grammatica italiana per veneziani o napoletani o siciliani o pugliesi o salentini o toscani o romani o piemontesi o …

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  15. Ciao Lucrezia ,”parlano di ego neppur sapendo il significato. “Questa è l inizio di un post che ho letto!!ma neppur si può usare è corretto!?!?

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    • Sono esatte entrambe, dipende soltanto dai tempi, ovvero dal tempo in cui parli e del tempo in cui avverrà o è avvenuto il matrimonio.

      Se l’evento (il matrimonio) è oggi o in un futuro prossimo, e tu oggi mi chiedi di uscire ti dirò: se non avessi il matrimonio verrei.

      Se invece tu oggi mi chiedi perché un anno fa, un mese fa, non sono uscita con te, ti direi: guarda, credimi, se allora (quando mi avevi chiesto di uscire) non avessi avuto il matrimonio sarei venuta.

      Sono stata chiara?

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  16. Ciao Lucrezia, mi piacerebbe porti un dubbio che mi attanaglia la mente: “mi chiedo, se ci sarebbero stati cinque metri in più avrebbe di sicuro segnato” è corretto? Sono stato fulminato ma a me sembra una frase corretta, è passata senza ipotesi o dubbi. Grazie in anticipo

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    • No, caro. Quella che mi poni, posta come fai tu, è un cavolo di ibrido. Perché è sì una interrogativa indiretta (mi chiedo se avrebbe segnato con 5 m in più), ma quel “ se ci sarebbero stati 5 metri in più” è comunque un periodo ipotetico, che esige il congiuntivo . Quindi va bene il condizionale in avrebbe segnato, ma l’altro è un congiuntivo.
      Ergo la frase esatta è: mi chiedo, chissà, se ci fossero stati 5 m in più, se avrebbe segnato.
      Oppure: avrebbe segnato se ci fossero stati 5 metri in più?

      Come vedi, come la metti o la metti I 5mt sono comunque legati al FOSSERO, congiuntivo!

      E poi una precisazione, che credo ti possa aiutare a capire meglio, perché l’errore sta proprio nel modo in cui ti poni la domanda.
      tu hai scritto “mi chiedo…” e poi subito dopo: “sicuro avrebbe segnato”. Il dubbio ora ce l’ho io: Ti chiedi o sei sicuro??! 🤔
      Se mi chiedo una cosa è perché sono in dubbio, quindi non c’è niente di sicuro.
      Molto meglio dunque porre la frase come segue:
      Chissà se avrebbe segnato con 5metri in più? Sicuramente sì.
      Oppure: mi chiedo se avrebbe segnato con 5 metri in più. Ovvio che sì.
      Chissà, se avesse avuto 5 metri in più, se avrebbe segnato? Sì, sono sicuro di si.

      Più chiaro?

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  17. Chiarissimo, grazie (anche da parte del badante…)! Proprio illuminante la spiegazione “il modo dell’incertezza è il congiuntivo, non il condizionale”: non ci avevo mai pensato, e invece è la definizione che scioglie ogni dubbio! D’ora in poi non lo scorderò.

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  18. Ciao, vorrei chiederti se queste frasi sono giuste .N. 1. Mi sono chiesto se(in futuro) avrei potuto fare di più.
    N.2. Mi chiedo se(in passato) avrei potuto fare di più. Grazie.

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    • Ciao!
      allora la numero 1 è un po’ particolare. Devo capire cosa intendi esattamente.
      Mi sono chiesto (adesso) se (in quell’occasione – futura rispetto al momento in cui mi sono posta la domanda, ma passata rispetto ad adesso che ti sto raccontando) avrei potuto fare di più, è ok.
      Se invece: Mi sono chiesta (adesso) se (rispetto a quello che succederà tra un mese) avrei potuto fare di più, io direi: “Mi chiedo se dovrei fare di più (visto che sono ancora in tempo), Oppure “Mi sono chiesta se dovrei fare di più (peraltro interrogativa indiretta)
      La n2 è esatta.

      Spero di essere stata chiara.

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  19. Ciao Lucrezia,

    volevo chiederti se è corretta la frase “Non la compro anche se potrei prendermela” o “Non la compro anche se potessi prendermela”.
    Mi sembra corretta anche la prima soluzione e a dire la verità mi suona decisamente meglio rispetto alla seconda, mi hanno corretto e quindi volevo un tuo parere. Grazie in anticipo.

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  20. Ciao Lucrezia,
    Vorrei chiederti se puoi risolvermi questo dubbio.. come correggeresti questa frase? “ se fosse una cosa che potrei evitare, avresti ragione a dirmi così” … grazie mille per la spiegazione!
    Silvia

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  21. Visto che ci tieni ad essere precisa ti faccio notare che l’affermazione “con un’interrogativa indiretta sappiate che dovrete necessariamente pronunciare il CONDIZIONALE” è contraddetta dall’enciclopedia Treccani. Cito testualmente: “Le proposizioni interrogative indirette sono introdotte dalle congiunzioni se, come, perché, quando, quanto e dagli aggettivi e pronomi interrogativi chi, che cosa, cosa, quale, quanto. […] In forma esplicita presentano il verbo all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale.”
    Mi rendo conto di stare facendo le pulci al tuo discorso, ma d’altro canto hai cominciato tu.

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  22. quale delle frasi è corretta: “a me interessa se sarebbe meglio usare il condizionale piuttosto che il congiuntivo” o “a me interessa se sia meglio usare il congiuntivo piuttosto che il condizionale” oppure “a me interessa se è meglio usare l’indicativo”.
    grazie.

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    • Ciao! La versione corretta è la Seconda: mi interessa (sapere) se sia meglio … molto meglio!

      A dire la verità Nessuna è del tutto sbagliata, ma le altre sono piuttosto cacofoniche! (L’ultima decisamente basica… 😏)

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  23. Buongiorno, sono stata criticata per aver scritto questa frase: “se vorresti regalarti dei momenti di relax, contattaci per informazioni”. Qualcuno ritiene che la forma corretta sia “se volessi”, ma io sostengo che si tratta di una interrogativa indiretta che vuole necessariamente il condizionale. Sbaglio? Complimenti per l’articolo!

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    • Buongiorno cara…anche se sono costretta a darti torto. NO, quella non è un’interrogativa indiretta, ma un bellissimo e farabutto periodo ipotetico.
      “Se volessi, nel caso in cui per l’anticamera del cervello ti passasse l’idea di regalarti momenti di relax (ma non è detto che ti passi) contattaci”.
      Sarebbe stata un’interrogativa indiretta se, nel caso in cui (ecco un altro periodo ipotetico fresco fresco! Vedi, purtroppo sono ovunque!) per la tua testolina ti fosse passato un pensiero tipo:
      “Mi chiedo spesso se saresti capace di regalarti momenti di relax… oh, in quel caso, contattaci” (mi chiedo…non te lo sto chiedendo esplicitamente, ma è comunque una domanda; un’interrogativa indiretta per l’appunto!)
      “Chissà se saresti capace di regalarti momenti di relax… (Domanda non espressa: sei capace?)
      Non so se saresti capace di regalarti momenti di relax.. (ne sei capace?).

      Tutto molto chiaro , no??

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      • Teoricamente è chiaro, praticamente meno: se ho ben capito, la frase che ho scritto non è né corretta né sbagliata, perché tutto dipende dall’intenzione dell’autore? Nella mia percezione, la frase potrebbe essere sostituita da una domanda diretta: “vorresti regalarti dei momenti di relax? allora contattaci”, ecco perché ho usato il condizionale “se vorresti” invece del congiuntivo “se volessi” e parlato di interrogativa indiretta… Avrei anche potuto usare l’indicativo: “se vuoi regalarti dei momenti di relax, allora contattaci”, che equivale alla domanda esplicita “vuoi regalarti dei momenti di relax?”. In questo caso, nella mia intenzione e percezione, “se vorresti” e “se vuoi” sono entrambe formule giuste e sollevano nel lettore un desiderio implicito (“certo che io, lettore, voglio regalarmi del relax, quindi sono propenso a contattarli per soddisfare il mio desiderio implicito), invece “se volessi” rende l’ipotesi troppo remota per il lettore e mi suona meno efficace. Mi sto arrampicando sugli specchi? 😀

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  24. Ciao Lucrezia,

    ho scritto oggi questa frase ma credo sia sbagliata “per me era comunque un’occasione per capire se potrei essere adatta o meno a proseguire con la ricerca”, mi ha veramente messo in difficoltà ma credo ci voglia il congiuntivo “se potessi essere adatta”.

    Grazie,
    ciao Paola

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    • Può essere plausibile, ma tutti hanno la capacità di apprendere. Quella è naturale, insita nella natura umana e animale. E prescinde dal denaro o dalle possibilità. Basta averne voglia! E con la voglia si trovano gli strumenti.

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  25. Buongiorno signora Lucrezia
    Ammetto la mia ignoranza in materia. Da un lato giustificato un po’ avendo frequentato le scuole in Svizzera. Ieri in un cartone animato un bambino aveva portato il suo animaletto domestico al lago per giocare sul ghiaccio. Il ghiaccio si è rotto e l’animaletto è caduto in acqua. Lo ha portato dalla zia per farlo asciugare e la zia gli ha chiesto cosa fosse successo. E la frase è stata “Non sapevo che il ghiaccio si poteva rompere.” Siccome ho mia figlia che mi corregge in continuazione quando sbaglio il congiuntivo pensavo che in questo caso ci sarebbe andato “potesse”. O forse visto che è un fatto realmente accaduto non si usa il congiuntivo?
    Grazie se vorrà rispondermi

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    • Si, Patti, il “potesse” ci stava e ci stava pure bene!
      Utilizzare l’imperfetto indicativo non è sbagliato, è semplice. E mi viene da pensare che forse, essendo un cartone animato, hanno optato per la forma più semplice.
      Per la questione “fatto realmente accaduto” non mi inoltrerei in questioni del genere. Anche il “non sapevo che si potesse rompere” implica il fatto che io non lo sapevo, ma s’è rotto lo stesso (fatto realmente accaduto).
      Quindi direi che forse abbiano soltanto voluto utilizzare la forma più semplice.

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  26. Ciao, non ho letto tutti i quattro anni di commenti, ma ciò che ho visto è stato sufficiente a demolire l’unica certezza che avevo nella vita: ” -SE POTREBBE- non si dice!” .
    Cercando faticosamente di ricostruirmi l’unico punto fermo a cui aggrapparmi, potrei quindi affermare che:
    ” -SE POTREBBE- esiste SOLO nei casi in cui si possa sostituire logicamente il -SE- con la frase -“MI DOMANDO SE: (due punti, virgolette) – ?
    Grazie per l’attenzione e complimenti per lo stile.

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  27. Ciao Lucrezia! Proprio ieri mi sono trovata in una spiacevole circostanza in cui affermando la seguente frase: “vorrei sapere tanto se il Sig. X proporrebbe la stessa cosa anche al sig. Y!” Sono stata corretta (anche da prof oltre che da mio marito) con la solita affermazione che con il se non si applica il condizionale bensì il congiuntivo…ora consapevole dell’uso corretto della grammatica, mi sembrava che in questo caso vi fosse un’eccezione, che appunto sembra proprio il caso della domanda indiretta e della proposizione dubitativa come appunto affermi tu e come mi tra l’altro insegna la mia carissima prof. di italiano. Potresti darmi conferma che non ho preso una cantonata e che in effetti la struttura della proposizione più corretta è proprio questa sia come suono ma anche in termini grammaticali? Grazie

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    • Confermo, non hai preso una cantonata. Ai due luminari puoi spiegare che se avessi detto: “vorrei tanto sapere se X proponesse la stessa cosa a Y”…avresti avuto bisogno di un’apodosi, ovvero della seconda frase che compone il periodo ipotetico, e quindi, per fare un esempio: “cosa succederebbe a Z”. Tu in questo caso volevi invece sapere soltanto se X avrebbe fatto la stessa proposta a Y, punto. È come se ti fossi chiesta: “x farebbe la stessa proposta a Y?”, ma anziché porla come domanda diretta l’hai posta come un’interrogativa indiretta.

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    • Non è sbagliata, anche se suona brutttina.
      È come se tu avessi scritto: cerco pallet, mi chiedo se qualcuno tra voi potrebbe aiutarmi. Se così fosse, mi contatti.
      E scritta così è chiaramente un’interrogativa indiretta.

      Un consiglio: per semplificarvi la vita, semplificate anche le frasi.
      Cerco pallet in legno, se qualcuno può aiutarmi mi contatti.

      Semplice no?

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    • Sì, è corretta, anche se un po’ contorta. Chi l’ha pronunciata ha utilizzato nella stessa frase i due usi consentiti in una interrogativa indiretta.

      Nella la prima parte ha utilizzato il Se + condizionale. “Se potresti avere ancora bisogno di me” : è come se avesse detto mi chiedevo: “potresti ancora aver bisogno di me?”.
      Nella seconda parte utilizza invece il SE + condizionale. È sempre un’interrogativa indiretta; la reggente è sempre “volevo sapere se”, ma anziché il più contestato condizionale, utilizza il più accettato congiuntivo, anche se io avrei detto e preferito il più semplice: volevo sapere se potresti avere ancora bisogno di me o POSSO andare a casa”. In questo caso è questione di sfumature: l’ indicativo è semplice, diretto e rende la frase meno ossequiosa, e la mia idea di tornarmene a casa più reale anche per me stessa. Il condizionale dà invece una maggiore sensazione di “chiedere il permesso facendo pure un inchino”.

      Ci tengo a precisare che davanti a un’interrogativa indiretta sono giuste entrambe le versioni; ma mentre il Se + congiuntivo (mi chiedevo se potessi andare via) è consueto e accettato, il Se+condizionale crea sempre qualche sconcerto, ed è qui che nasce il motivo del mio post.

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